Come scrivere studi ed esperienze nel Curriculum

Questo è senz’altro il cuore del curriculum, la sostanza. L’articolo che propongo per consigliarti come gestire questa parte, di conseguenza, è altrettanto denso e intenso.

 

Per descrivere efficacemente studi ed esperienze nel tuo cv devi seguire sia la regola dell’indice di rilevanza che le regole di struttura descritte in altri articoli del blog. In altre parole è necessario dare maggiore risalto alle informazioni più importanti e ordinarle in elenchi puntati.

 

Partiamo dalla grande domanda del curriculum: prima le esperienze o gli studi, gli studi o le esperienze. Ecco un primo indizio: non devi fare la conta ogni volta per decidere, o fare pari e dispari… Infatti è l’obiettivo del tuo cv che ti suggerisce la risposta. Cosa sono più rilevanti in relazione all’obiettivo, gli studi che hai seguito o le esperienze che hai fatto?

 

Se il tuo obiettivo è lavorare nel settore dell’arredo e hai un diploma come geometra o un corso di design tra gli studi, mentre tra le esperienze vanti uno stage come impiegato amministrativo e altre esperienze come commesso in negozi di abbigliamento, cosa fai? Metti prima il diploma o le esperienze?

 

Io direi il diploma, visto che ha una rilevanza ben più alta. Certo se hai fatto uno stato in disegno tecnico o proprio nell’arredo allora vincono le esperienze la posizione prioritaria. Ha parità di rilevanza, preferisci sempre le esperienze professionali.

 

Risolto il dilemma, continuiamo l’esempio e vediamo come inserire gli studi nel curriculum. Inserisci l’ultimo titolo. Mettiamo che sia una laurea in ingegneria. Questo titolo è rilevante rispetto all’arredo? Non molto. Quindi inserisci solo anno di laurea, università e nome della laurea. Prima della laurea? Diploma geometra. Il diploma di geometra è rilevante per l’arredo? Siccome il diploma di geometra è rilevante per l’arredo lo inseriamo. Sempre anno e nome del diploma.

 

Se la scuola non è rinomata non serve indicarla. Chissenefrega se ti sei diplomato all’istituto tal dei tali che si trova in via pinco pallo, notizie inutili che occupano spazio e rubano la scena a quelle che contano davvero. Se non sono rilevanti i titoli di studio inferiori all’ultimo non è necessario inserirli. Altro spazio sprecato.

 

Ma non finisce qui. Visto che il diploma di geometra è importante chiediti ancora: questo diploma ha degli elementi che sono rilevanti per l’arredo? Si, hai fatto una tesina sull’arredamento oppure hai seguito l’arredamento di una casa in costruzione assieme al tuo professore. Bene! Questi aspetti diventano meritevoli di essere inseriti nel curriculum.

 

Crea un elenco puntato sotto il diploma e inserisci questi elementi cercando di utilizzare solo parole chiave senza punteggiatura, congiunzioni o articoli. Ad esempio: tesina arredo oppure seguito arredamento casa in costruzione – progetto prof. Pinco pallo.

 

Per le esperienze valgono le stesse regole. Se giudichi un esperienza per niente rilevate e ha una durata nel tempo limitata, ad esempio un mese, potresti persino valutare di eliminarla. Ad esempio se hai fatto l’animatore ai campi scuola per un mese d’estate e la cosa è irrilevante per i tuoi obiettivi, potresti eliminarla. In alternativa non gli concedi uno spazio tra le esperienze professionali ma lo inserisci verso la fine in ulteriori informazioni.

 

Se hai fatto il commesso in negozi di abbigliamento invece, la cosa potrebbe essere leggermente rilevante se punti ad essere un arredatore. Perchè dimostra che hai gestito il cliente, cosa che anche un arredatore di solito fà. Questa esperienza la riporti.

 

Inserisci sempre le informazioni essenziali: periodo, datore di lavoro e ruolo. Lascia perdere anche qui indirizzi completi o numeri civici che non servono a nessuno. Al massimo, se lo ritieni rilevante, metti il nome del paese.

 

A seguire inserisci un elenco puntato con 1 o 2 elementi più collegati all’obiettivo. Ad esempio inserisci: gestione del cliente oppure comprensione delle necessità del cliente.

 

Se hai esperienze estremamente significative, come ad esempio uno stage nell’arredo, allora oltre ad inserirle dovrai creare un elenco puntato di almeno 4-5 punti e inserire il grassetto nelle parole chiave più legate all’obiettivo.

 

Ricordati che un’esperienza di lavoro può essere descritta da mille punti di vista e sotto mille aspetti diversi, sta a te scegliere quali. Questa scelta è fondamentale per la forza e l’attrazione del cv.

 

Poniti quindi molte domande su quello che facevi, chi era il tuo capo, che flussi seguivi, che documenti leggevi, che strumenti utilizzavi, con chi ti relazionavi, ogni quanto…insomma tira fuori gli elementi che si collegano maggiormente con l’obiettivo del cv. Ad esempio: progettazione soluzioni d’arredo, rapporto con il cliente, rapporto con falegnami, utilizzo autocad, presentazione bozzetti al cliente, ecc.

 

La cosa importante è che tu abbia capito lo logica che sottende alle scelte da compiere. La scelta è fondamentale. Scegli le informazioni più importanti, rendile ancora più importanti e mettile in bella vista. Abbi il coraggio di ridurre o eliminare le informazioni non importanti. È qui che caratterizzi, direzioni e dai un profilo professionale al tuo curriculum.

 

Chi sta dall’altra parte vuole vedere un profilo specifico e forte, che combacia proprio con quello che sta cercando. Non un profilo che ha fatto tante cose, tra le quali anche quelle che sta cercando. Diamo ai selezionatori quello che vogliono. Contenti loro, contento tu.

 

Se il tuo curriculum è direzionato, quando il selezionatore starà cercando proprio quello, avrà la sensazione di aver trovato il candidato ideale. Almeno su carta. Certo, poi dovrai giocartela bene al colloquio.

 

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