Basta con questa cosa del “cercare lavoro è un lavoro”, finiamo sempre col nasconderci dietro questa affermazione, una battuta, un sorriso, “è sì, è proprio un lavoro!”, e fine. Ma l’hai trovato sto lavoro? Non ti devi specializzare nel cercare lavoro, lo devi trovare. Il punto è che cercare lavoro non è un lavoro ma è impegnativo!
Con questo articolo voglio dare dei consigli molto pratici su come e cosa fare per trovare lavoro. Ultimamente, infatti, ho scritto molto sulla psicologia, sul modo in cui la tua testa dovrebbe leggere ed affrontare i cambiamenti nel mondo del lavoro. Questi aspetti rimangono di fondamentale importanza perché predispongono la mente per fare una ricerca del lavoro efficace. Per un po’ però, diciamo per qualche prossimo articolo, mi piace l’idea di focalizzare l’attenzione sulle dinamiche della ricerca di lavoro e sulle modalità pratiche che ti consiglio di utilizzare per trovarlo.
Ricordati sempre che alla base conviene cercare un lavoro che ti piace e che hai voglia di fare, non un lavoro a caso. Ho scritto diversi articoli su questo, guardateli pure.
Il primo suggerimento pratico in assoluto che ti voglio dare è questo:
Cercare lavoro non è un lavoro ma è impegnativo!
Primo: non è un lavoro perché nessuno ti paga per farlo. Il che è già abbastanza demotivante. Nessuno farebbe volentieri un lavoro per quale non viene pagato, quindi nessuno farebbe volentieri il lavoro di cercare lavoro. Il che significa che l’approccio è sbagliato, come puoi aver successo a fare qualcosa che non fai volentieri?
Secondo: non è un lavoro perché nessuno ti dico cosa fare e cosa non fare. Non hai un capo, non hai dei colleghi, non hai dei clienti, non hai niente. L’unica cosa che hai sono una marea di voci che ti dicono in modo confuso cosa dovresti e non dovresti fare. Altro motivo per cui immaginare che cercare lavoro sia un lavoro non ti aiuta.
Terzo: cercare lavoro però, cavolo, sì che è impegnativo! È un impegno forte e importante. Invece di ripetere inutilmente che cercare lavoro è un lavoro, comincia a entrare nell’ottica di idee che ti devi impegnare. Ma impegnare davvero! Ci vuole testa, cuore, tempo, in grandi quantità accompagnati da molta motivazione, determinazione.
Traduco questo consiglio in praticità: ti devi fare il mazzo!
Fino a che non senti che ci stai dando dentro, che stai seguendo una strategia, che hai sempre qualche miglioramento da mettere in atto e che hai sempre qualcosa in più da fare, non ti stai impegnano abbastanza.
Non sono il numero di CV che invii a destra e a manca a segnare il livello dell’impegno che ci stai mettendo!
Saranno le ore che dedichi alla ricerca di lavoro. Ovvero quelle che dedichi alla ricerca di informazioni, all’analisi di aziende target, allo studio di settori, alla raccolta di nomi di aziende e indirizzi mail, alla messa in ordine delle informazioni, all’analisi degli annunci, alla produzione della lista dei requisiti generalmente richiesti per capire la tua spendibilità, alla stesura delle lettere di presentazione, alla sistemazione del CV, ottimizzandolo a seconda del destinatario, alla scrittura delle azioni di ricerca, del ritmo da tenere, alla creazione dei report per tracciare le attività e i feedback, alle prove di discorso per le telefonate da fare in azienda, e tanto altro ancora.
Cercare lavoro è impegnativo perché vuol dire studiare e realizzare una strategia per trovarlo, che è diverso dal fare delle azioni per provare a trovarlo, finalizzate in parte a dimostrare che non è possibile trovarlo.
Cercare lavoro si compone di tante attività diverse, fatte con testa e con metodo, in modo ordinato e costante, prevede degli strumenti di monitoraggio e dei momenti di analisi e riflessione, finalizzati a capire cosa non sta funzionando e come migliorare per arrivare al risultato.
Adesso cercare lavoro significa questo, non è più semplicemente paragonabile al “dare la propria disponibilità”, “mandare CV”, “mettere in giro la voce” o “chiedere ad amici e parenti”.
Sono cambiati i tempi, è inutile che ci giriamo attorno.